Filastrocca di Carnevale
Carnevale è una festa
che vuole ci si travesta
per narrare ciò che è stato
in un tempo ormai passato.
Ma la storia che è maestra
ci racconta che la festa
permetteva ai contadini
di sparlar dei signorini
e che sotto i mascheroni
si burlavan dei padroni.
Nell’allegra compagnia
si aggiunge la magia
di quei tipi un poco loschi
che alloggiano nei boschi
nei racconti delle sere
quando
infurian le bufere.
Nel corteo tra la gente
che schiamazza irriverente
puoi trovare una vecchina
con in testa una gallina
Il corsar dei sette mari
che ha gli occhi come i fari.
Chi può dirlo o puo’ saperlo
cosa c’è sotto il mantello,
forse un principe strabello
o una fata illusionista
con gli occhiali per la vista?
Poi sui carri festeggianti
ci son tutti gli abitanti
a omaggiar San Colombano
che è venuto da lontano.
E la sera un po’ distrutti
ci troviamo proprio tutti:
i bambini nel lettino
con un sogno sul cuscino
e le zie, nonni e parenti
fanno andare bocche e denti
innaffiando il cammino
con un buon bicchier di vino.
Per finir la buona pappa
giù
veloce un po’ di grappa.
Tra il mangiare e l’alte voci
le
ore fuggono veloci
e la gente e i figuranti
tornan a casa tutti
quanti.
Quiete dormono le vette
e le stelle strette strette
stando fisse sulle rotte
ci sussurran buona notte.
Rita De Santis